Augusti Gino primo sindaco di Trecastelli dopo la Liberazione
L’articolata ricerca storica, ricostruisce in sintesi la biografia del conte Augusti Gino, che abitava a Villa Antonelli-Castracane-Augusti a Brugnetto e che ebbe la Medaglia d’Argento durante la 1ª guerra mondiale per la gloriosa carica di Monastier (zona del Piave) del 19 giugno 1918, chiamata da Gabriele D’Annunzio la Battaglia del solstizio. L’esercito austro-ungarico, dopo la vittoria a Caporetto del 24 ottobre – 27 novembre 1917, stava sferrando un nuovo attacco contro l’Italia per attraversare il Piave e scendere fino a Venezia, Padova e Treviso. La carica del cap. Gino Augusti, comandante del 7º Lancieri di Milano, fu perciò un contributo molto importante per la riscossa italiana e porterà al trionfo di Vittorio Veneto e alla fine dell’Impero Austro-Ungarico.
Nella battaglia il conte Augusti perse un suo ex compagno di camerata: Francesco Baracca, “asso degli assi” della Aviazione italiana. In questo periodo il conte Gino Augusti divenne amico di due famosi scrittori: Gabriele D’Annunzio e Ernest Hemingway, giovane che con l’entrata in guerra degli Stati Uniti partecipava alle operazioni di soccorso dei feriti come autista della Croce Rossa Americana (American Red Coss). Nel dopoguerra l’amicizia fra i due e il conte si rinsaldò e i due scrittori furono in seguito ospiti nella Villa di Brugnetto, dove sono visibili alcuni documenti della loro presenza.
Dopo un anno di servizio in Africa, durante il quale contrasse l’ittero, il conte Augusti fu trasferito ad altri reparti di cavalleria e fu nominato Maggiore. Fu quindi assegnato a compiti organizzativi e di comando. Nominato Tenente Colonnello dell’Arma di Cavalleria, fu posto in congedo a domanda per motivi di salute dipendenti da causa di servizio nella forza di riserva del Distretto militare di Ancona nel 1939.
In questo periodo fu nominato dal Prefetto di Ancona dapprima Podestà di Corinaldo nel 1938 e poi Commissario Prefettizio di Ripe nel giugno-luglio 1944. Benché sia stato Podestà di Corinaldo e Commissario prefettizio di Ripe, il conte Gino Augusti era alquanto tiepido nei confronti del fascismo. Non divenne un capo partigiano, ma era favorevole alle loro idee di liberazione. ln quel periodo, stando almeno ai racconti della contessa Maria Pia Augusti, figlia del conte Gino, suo padre si accostò in qualche modo agli antifascisti e frequentò in un paio di occasioni il partigiano di Castel Colonna Antonietti Walter.
Divenne infine primo sindaco di Ripe, Castel Colonna e Monterado dopo la Liberazione, con nomina del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Trecastelli, avvallata dagli Alleati (Polacchi e Inglesi), unico caso in Italia di un podestà successivamente nominato sindaco. La nomina ebbe una durata breve di circa tre mesi, da fine agosto a fine novembre 1944, quando si affrontò la delicata fase di epurazione dal fascismo e delle riparazioni più urgenti dei danni di guerra. Terminato il momento culminante, a fine novembre il Prefetto di Ancona nominò sindaco di Ripe il Ten. Giuseppe Allegrezza, che poi fu riconfermato sindaco di Ripe con le libere votazioni del 1946.