Giulia Micciarelli Sbriscia: dalle opere di Rossini e Verdi alle acque sulfuree
Il saggio di Rossano Morici «Giulia Micciarelli Sbriscia: dalle opere di Rossini e Verdi alle acque sulfuree», pubblicata sul numero 15/2020 della rivista Marca/Marche, Andrea Livi Editore, è la narrazione storico-biografica di una grande donna dell’Ottocento, nata nel 1805 a Poggio San Marcello ma di fatto residente sempre a Senigallia.
Allieva del famoso maestro di Canto Giovanni Morandi, Giulia Micciarelli debutta a Ravenna come soprano a soli 22 anni. Nel 1829, dopo due anni dall’esordio, la Micciarelli è scritturata a Dresda presso il Teatro della Corte di Sassonia, uno dei teatri più importanti d’Europa.
Calca i palcoscenici dei più rinnomati teatri d’Italia e d’Europa: a Venezia, Torino, Cadice, Barcellona (negli anni 1838-39 dove ottiene un grande successo), e ancora alla Scala di Milano (nel 1842) ed infine al teatro «La Fenice» di Senigallia nel 1844, dove, dopo aver cantato nel Nabucco di Verdi, conclude la sua fantastica carriera raccogliendo l’omaggio nella sua città.
Parole di elogio le dedica il musicologo di inizio Novecento Giuseppe Radiciotti «Donna di eletto ingegno, scrisse in prosa e in versi, ed eseguì magnifici lavori femminili, che furono premiati in parecchie esposizioni».
L’incontro di Morici col suo personaggio avviene nell’ambito di una seconda inclinazione che segue quella musicale del soprano: un’accorata lettera che Giulia scrisse all’allora Sindaco di Senigallia, Conte Marzi, per segnalare le proprietà terapeutiche di un’acqua sulfurea – già peraltro descritte dal celebre Professor Sgarzi di Bologna. Secondo la Micciarelli l’apertura al pubblico di un centro per l’utilizzo di questa acqua, unita ai due stabilimenti marini già in funzione, alla presenza di un grande e famoso teatro e di una fiera conosciuta in tutta l’Italia e non solo, poteva contribuire a rendere ancora più nota la città. Questo prima ancora che essa divenisse la ben frequentata ville d’eaux, quale in effetti fu da allora fin oltre l’inizio del Novecento.
L’attenzione dell’autore, studioso di biologia e chimica, ma attento e sensibile alle arti – muove appunto dal secondo degli interessi di Giulia Micciarelli, maturato al termine di una brillantissima carriera di cantante lirica; la sua biografia è un percorso a ritroso che restituisce agli studiosi e ai lettori interessati una figura immeritatamente trascurata per lunghi anni.
Dott. Eros Gregorini (responsabile della Biblioteca comunale Antonelliana)