Seguici su

Esplora contenuti correlati

IL CLIMA RACCONTATO. Da un cronista senigalliese del Settecento

La storia del clima è una disciplina che è venuta formandosi a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta del Novecento. Come spiega il suo fondatore e primo cultore, lo storico Emmanuel Le Roy Ladurie, si tratta di un aspetto connesso con una più generale ecologia che in quegli anni comincia a costituirsi come scienza dell’ambiente. La nascente preoccupazione per la stessa sopravvivenza sul pianeta, col particolare riferimento dei cambiamenti climatici, diventa progressivamente l’elemento motivante in questo genere di studi. Anche nella nostra città, soprattutto per opera del concittadino Rossano Morici, è cominciata da tempo una serrata ricostruzione del clima nel passato e della sua evoluzione verso il presente, tanto da porsi come punto di riferimento per l’Italia intera in relazione a studi congeneri oggi maturi in molti paesi europei «L’Europe entre en scène», scrive lo stesso Le Roy Ladurie in «Naissance de l’histoire du climat», Paris, 2012, «à commencer par divers auteurs italiens, notamment Camuffo et Bonardi. Qui plus est, Rossano Morici et Redo Fusari sont les auteurs d’un important ouvrage régional consacré à la climatologie historique d’une ville côtière, Senigallia, dans la province d’Ancône». Il tema climatico sembra essere oggi l’elemento ordinatore per una conoscenza attiva del nostro presente su più scale e dimensioni, da quella locale – una città adriatica – a quella più ampia, globale. Il titolo italiano dell’opera è «Il clima di Senigallia dal Settecento ai nostri giorni» già presentato in questa biblioteca il 16 novembre 2011.
Un approfondimento della vicenda climatica viene qui proposto con un ulteriore studio su fonti tipicamente locali e senigalliesi, presenti nel nostro archivio: il “Giornale”manoscritto di Francesco Pesaresi. Una lettura insolita ma strettamente correlata con lo scopo di raccontare il clima, consente a Rossano Morici di analizzare in forma cronologica gli eventi meteorologici avvenuti a Senigallia dal 1727 al 1767. Scorrendo le pagine del “Giornale” il lettore potrà imbattersi in nevicate che duravano da una settimana a due mesi, raccontate e misurate con termini popolari come mezza scarpa, una scarpa, mezza gamba, una gamba; oppure in piogge intense e grandinate che rovinavano i raccolti, o in venti impetuosi dal libeccio al maestrale, dallo scirocco al vento siberiano; o anche in lunghi periodi di siccità, che caratterizzano il secolo dei lumi che si pone all’epilogo della fase climatica chiamata “Piccola Era Glaciale”. La singolarità di questo lavoro, oltre a contribuire a una più generale storiografia del clima, entra a far parte anche di un complesso storiografico locale prezioso per il suo valore di ricerca e interessante non solo per chi vive qui e vi entra facilmente in contatto, ma anche per il visitatore, che vi trova una radiografia o specchio di ciò che fermenta nel luogo che lo accoglie temporaneamente.
E’ una pubblicazione della Biblioteca Antonelliana di Senigallia, che aderisce al network Media Library Online (MLOL).

Italo Pelinga
Direttore della Biblioteca

Allegati

File Descrizione Dimensione del file
pdf Il clima raccontato da un cronista senigalliese del Settecento 2 MB