LA CITTADELLA DEI SAPERI. Ruolo e valore sociale della biblioteca comunale Antonelliana
Questo documento raccoglie i risultati dell’indagine d’impatto sulla biblioteca comunale di Senigallia avviata nel marzo 2017 e conclusasi in settembre 2017. L’indagine, che ha il patrocinio dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e che si è svolta in concomitanza del 250° anniversario della fondazione dell’Antonelliana, si è concentrata sulla città di Senigallia con l’obiettivo di fotografare lo stato dell’arte della biblioteca pubblica, combinando la raccolta di evidenze dedotte e sollecitate, così come definite dagli standard sui metodi e le procedure per valutare l’impatto delle biblioteche pubbliche.
Il lavoro di ricerca si inserisce nel solco della valutazione sulla qualità avviata in Italia e nelle Marche da diverse biblioteche pubbliche già da diversi anni e ampiamente documentata nella letteratura scientifica di settore. In modo particolare in quella tradizione della ricerca applicata per la biblioteca ovvero la ricerca che adotta la metodologia delle scienze sociali plasmandola secondo le peculiarità dell’ambiente bibliotecario ai fini del miglioramento del servizio.
L’indagine, nello specifico, si è articolata nella somministrazione di questionari all’interno e all’esterno della struttura (fisicamente, in occasione di uscite programmate nel centro città e in spiaggia e virtualmente, sul web) per intercettare i cosiddetti utenti reali e potenziali e nella realizzazione di sette interviste rilasciate da esponenti rappresentativi di vari settori della vita politica, culturale ed economica della città di Senigallia. Le evidenze sollecitate sono state infine integrate con le evidenze dedotte a partire dalle statistiche elaborate negli anni dal 2014 al 2016 e confrontate con gli standard nazionali (Linee Guida AIB) e internazionali (Standard ISO e Linee Guida IFLA).
L’inchiesta ha coinvolto oltre 400 persone tra amministratori, operatori culturali, esponenti delle attività economiche, personaggi eminenti della vita cittadina, ma soprattutto numerosissimi cittadini utenti e non dei servizi bibliotecari. In generale i dati ci parlano di un servizio che “rende” essendo emersa l’evidenza che la pone, per usare una metafora mutuata dal mondo economico, come un'”azienda in attivo”, con enormi margini di crescita e sviluppo davanti a sé, poiché al momento coinvolge solo una ristretta percentuale di popolazione (circa il 10%).
L’Antonelliana rappresenta per i cittadini senigalliesi intercettati prima di tutto un luogo confortevole in cui leggere, studiare e trascorrere il proprio tempo libero. Fattori che pertengono alla dimensione emozionale dell’impatto del servizio. Questo è infatti il dominio predominante dell’impatto seguito da quello culturale (per chi vede nell’Antonelliana una realtà culturale significativa) e dal riconoscimento del vantaggio sociale associato alla presenza e frequentazione della biblioteca.
Le dimensioni di un impatto ancora per lo più potenziale sono invece quella formativa-educativa e quella economica ; direzioni nelle quali investire non solo perché ancora poco percepite ma soprattutto alla luce del complesso scenario globale e locale nel quale si colloca l’istituzione biblioteca pubblica.
Nell’insieme, i cittadini dichiarano apertamente di ricevere benefici e di reputare molto importante il ruolo dell’Antonelliana nei vari domini della sua attività.
Questo è un buon presupposto da cui partire per sostenere e incrementare le abitudini e i benefici già garantiti e al contempo mettere a fuoco quali sono gli ambiti culturali e sociali, le classi d’età, le professioni, le provenienze, ovvero i segmenti di pubblico (reale e potenziale) sui quali la biblioteca ha ancora un impatto limitato o irrilevante e investire di conseguenza per attivarli.
Le evidenze raccolte infatti più che concludere un discorso, lo aprono. Innanzitutto perché gli utenti dei servizi bibliotecari cittadini sono ancora soltanto un’esigua minoranza degli abitanti di Senigallia. In altre parole si potrebbe aprire una nuova stagione di riflessione e quindi di progettazione perché l’Antonelliana possa essere, davvero cittadella dei saperi, inclusiva e consapevole.
Il sistema di monitoraggio e valutazione periodica dell’impatto dei propri servizi, avviato con questa ricerca si propone come un buon viatico per governare al meglio tutte queste opportunità.