La Madonna dell’Insalata e la sua attribuzione al Caravaggio. Itinerario storico
Il saggio di Rossano Morici che ha per titolo La Madonna dell’Insalata e la sua attribuzione al Caravaggio, pubblicato su l’Eco, dai luoghi delle Marche, il 25 aprile 2020, non è soltanto la ripresa di letture che hanno origine in tempi remoti e mai – a quanto pare – sono venute meno, ma un rilancio dell’attribuzione sopra titubanze tuttora perduranti.
Morici non nasconde affatto la sua scelta a favore dell’attribuzione. Oltre a questo, però, c’è la presenza nel racconto di persone e luoghi attorno al dipinto secentesco a partire da memorie personali. In una nota autobiografica, l’autore ricorda le qualità umane e professionali di Fernanda Pettorossi, sua professoressa di Italiano e Latino alla Scuola Media «Patrizi» di Recanati: in una delle sue indimenticate lezioni, la professoressa aveva raccontato la storia del dipinto, spiegato l’origine del titolo, indicato la causa della sua presenza nella Chiesa dei frati Cappuccini di Recanati, con riferimento specifico al concittadino Mariano Luigi Patrizi, il medico e storico del primo Novecento eponimo della scuola, che aveva dato corpo e ragioni all’attribuzione dell’opera a Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.
L’occasione recente che ha indotto Morici a riprendere la penna e a misurarsi su un tema così complesso, è stata però il rifiorire dell’interesse e della critica storico-artistica soprattutto dopo il restauro del dipinto, avvenuto nel 2008. Gli scritti al riguardo e l’osservazione diretta e ripetuta del dipinto hanno convinto l’autore del presente saggio a ricostruirne il percorso storico-critico. In particolare, la ristampa sotto altro titolo – Il pittore maledetto. Storia violenta di Caravaggio – di un’opera che otto anni prima Morici aveva conosciuto acquistando l’originale in una libreria antiquaria, attesta la pregnanza ancora viva di un discorso e forse anche di un metodo critico. Si tratta di un libro che proprio il fisiologo Mariano Luigi Patrizi aveva fatto stampare a Recanati nel 1921, Il pittore criminale. Il Caravaggio e la nova critica d’arte.
Altro punto di riferimento è una tesi di laurea discussa al termine dell’anno accademico 2006/2007, dal titolo ben deciso sul tema: Un Caravaggio nelle Marche. Al capitolo III, Un Caravaggio a Recanati, la laureanda Lucia Diamantini (oggi insegnante di Storia dell’Arte al Liceo «Mamiani» di Pesaro) corroborava la sua ricerca comparativa con una cartella contenente le tavole di alcuni particolari della Madonna dell’Insalata, da lei fotografati e commentati. Indizi consistenti che dalla critica mainstream attendono ancora di essere riconosciuti.
Eros Gregorini