Luce solare, Newton e orchidee di Rossano Morici
Le osservazioni fotografiche raccolte e descritte da Rossano Morici, sono state pubblicate il 14 febbraio 2022 su l‘Eco dai luoghi delle Marche, blog di cultura, arte e scienza, con il titolo Luce solare, Newton e orchidee. Quasi per caso l’autore si imbatte in un evento che deve alla moglie Gabriella e alle sue bellissime orchidee.
I vasi con i fiori sono posti sul radiatore sotto un’ampia finestra del soggiorno, opportunamente protetti con materiale antitermico per attenuare il calore del termosifone, e un ciondolo di cristallo è appeso sopra le orchidee. Il 28 agosto 2020, verso le sette e mezza, Morici si avvicina alla finestra attratto da una bellissima luce riflessa e scatta la prima foto; e con grande sorpresa si accorge di avere fotografato un raggio verde intenso che rende l’orchidea ancora più bella.
Continua a fotografare senza chiedersi perché verde e perché sia così bella; soltanto dopo aver scattato una decina di foto, nei primi giorni di settembre 2020, si ricorda di Isaac Newton: ma certo, il ciondolo dalle mille sfaccettature non è altro che un peculiare prisma ottico che scompone la luce del sole. Proprio Newton, l’uomo della mela gravitazionale, aveva dato un contributo decisivo alla conoscenza della natura della luce, spiegando chiaramente in cosa consistono i colori. Attraverso ripetuti esperimenti lo scienziato inglese era giunto alla conclusione che la luce bianca è composta da una miscela eterogenea di raggi colorati distinti, caratterizzati dalle loro diverse caratteristiche di diffrazione nel prisma ottico.
A questo punto Morici, con molta curiosità e interesse, si mette alla ricerca di libri, documenti su questo argomento. Nella vasta biblioteca virtuale del web si trovano, sotto il ritratto di Newton, opere fondamentali capaci di orientare la stesura della sua osservazione. Nel 1704 Newton aveva dato alle stampe Opticks: ovvero un Trattato delle Riflessioni, Rifrazioni, Inflessioni e Colori della Luce, opera sperimentale accessibile anche a chi non abbia dimestichezza con la matematica e la fisica; accanto ai capitoli dedicati alla luce e alla sua natura e ai colori, il libro si diffonde in riflessioni su lenti, occhiali e loro costruzione, nozioni sul nervo ottico e altre simili cose. Nel ritrovarlo, Morici ha dunque l’impressione di avere annodato un filo a un caposaldo cognitivo originario che all’altro capo termina nell’ammirazione attiva di alcuni suggestivi effetti della scansione della luce.
E, come la luce si propaga, le fotografie del piccolo globo prismatico sopra le orchidee accendono l’ispirazione e invitano il pittore Giovanni Schiaroli a realizzare un’opera che intitola Una luce nel caos, dai colori scanditi la cui bellezza e intensità si distribuisce in perfetta sintonia con la teoria newtoniana della luce solare.